ANDREAS ANGELIDAKIS:
“l’Architetto che non costruisce” ci accompagna fra le sue POST RUINS

Attraverso video, sculture e installazioni ambientali, l’artista greco Andreas Angelidakis propone un percorso immersivo nei sotterranei cinquecenteschi di Palazzo Bentivoglio, a Bologna.
L’opera, da cui prende il titolo il progetto, rimanda al passato dell’edificio – legato al palazzo della famiglia bolognese distrutto da una sommossa popolare – e muove dalla necessità di ripensare filosoficamente il concetto di “rovina”
Andreas Angelidakis è chiamato “l’architetto che non costruisce” perchè ha ripensato gli stilemi dell’architettura, li ha fatti vivere nell’etere e li ha trasformati in strumenti di comunicazione artistica.
Insieme al curatore Antonio Grulli propone a Bologna un percorso che si muove fra personaggi guida, come il filosofo Diogene di Sinope e il collezionista d’arte Alexander Iolas (del quale invitiamo ad indagare la storia di ballerino e mecenate e il triste epilogo della sua Villa Iolas, piena di opere d’arte,ma abbandonata per via dello stigma a cui fu condannato per essere morto di aids).
Il percorso suscita profondi interrogativi sul modo in cui abitiamo il mondo tramite gli oggetti che compriamo e con i quali riempiamo compulsivamente i nostri spazi vitali.

Le rovine antiche e le rovine del mondo digitale si fondono in un unico spazio che è insieme reale e virtuale, materiale e onirico per accompagnarci nella riflessione sull’idea di “rovina”: di lascito destrutturato di qualcosa ai posteri.
Ecco il progetto dalla voce del suo creatore
Quali saranno le rovine che lasceremo a chi vorrà studiarci nel futuro?
Forse i nostri profili sui social network che non esisteranno più, profili come “rovine” virtuali, che tramanderanno in qualche modo le nostre parole, le nostre foto, e forse la rappresentazione artefatta che abbiamo lasciato di noi…
dai commenti dei nostri associati dopo la visita guidata





foto di di Daniele Fortuna